Una poltrona per VIP
Pappalardo (Vip): Il prossimo cliente? Spero il nuovo Questore di Napoli.
Il marchio registrato trent’anni fa da Vittorio Pappalardo è ormai un must per la gente che conta. Tra i suoi clienti ci sono tra gli altri il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe.
Sono i dettagli, piccoli e grandi, a fare la differenza nella storia di Vip, il marchio registrato oltre trent’anni fa da Vittorio Pappalardo che, dal 1977, “mette comodi” tanti top manager campani e non. Pappalardo è un vero e proprio artista della poltrona, innamorato perso del suo lavoro, tanto da custodire con grandissimo affetto i numerosi piccoli tasselli che hanno fatto della sua impresa un riferimento del settore: dalle foto dei lavori alla prima struttura, sempre in via Sedile di Porto, alle pubblicità d’esordio, ai primi articoli di giornale in cui già erano presenti i cardini della sua filosofia aziendale.
E nei raccoglitori trovano spazio anche i ricordi di famiglia, i riconoscimenti ricevuti dai genitori, “imprenditori vecchio stampo”, da cui Vittorio ha imparato tanto, scegliendo poi di seguire la sua strada, fatta di studio, sacrifici e successi. A colpire è soprattutto l’attenzione ai dettagli che Pappalardo mette in ogni fase della produzione delle poltrone, elemento che si traduce presto in una forte e radicata attenzione al cliente, “la stessa – spiega Pappalardo – sia per i grandi che per i piccoli ”. Dalle poltrone fatte “con gli occhi dei clienti” ai guanti bianchi che indossa sempre per far provare le poltrone, nulla è lasciato al caso: “anche se qualche volta qualcuno può sorriderne. Non bisogna, però, dimenticare che nel lavoro è necessaria una grandissima dignità e i guanti sono una forma di rispetto sia del mio ruolo professionale sia del cliente”. L’imperativo è garantire la massima soddisfazione della propria clientela, anche, anzi soprattutto, nella fase post vendita. “Il più grande complimento ricevuto è stato sentirmi dire che ci sono sempre, che i nostri acquirenti sanno di poter contare su di noi in qualunque momento, per qualunque tipo di problema o assistenza”. È per questo che il numero uno di Vip ha tanto da ridire sul moderno modo di fare azienda, “non tollero la superficialità, oggi c’è troppa disattenzione anche da parte delle grandi marche. Non possiamo avere come massima aspirazione quella di raggiungere prodotti di qualità sufficiente, dobbiamo impegnarci per migliorare le cose già fatte bene”. Per questo, ad esempio, per le sue poltrone sceglie materiali di prima qualità, come il meccanismo per sollevarle, uguale a quello utilizzato da Ferrari eMercedes Benz per gli sportelli delle auto. “Qualcuno si stupisce quando sa che le rotelle delle mie poltrone non sono fatte in Cina – racconta – o che l’articolo arriva già montato al cliente. Non siamo certo l’Ikea. I nostri acquirenti sono avvocati, manager, non sanno, né devono, montare correttamente le poltrone”. Alle consegne, precedute da un sms di notifica, lo staff della Vip c’è sempre e non va via se non dopo essersi accertato che l’acquirente sia entrato in confidenza con il funzionamento della poltrona. “Sono in troppi a pensare che il core business di un’azienda sia il guadagno, per questo ho poca stima di quei manager che non hanno mai studiato per ricoprire ruoli di responsabilità e si ritrovano a sottovalutare di continuo la clientela”. Non sono i grandi numeri a fare la differenza, ma la qualità: “Dobbiamo diventare micro aziende di eccellenza, non abbiamo la forza di tenere testa alla concorrenza cinese sul piano dell’abbattimento dei costi. Dobbiamo essere piccoli ma eccellenti. Il cliente vuole prodotti buoni e noi dobbiamo “drogarlo” con il servizio, coccolarlo”. È l’imprenditore che deve cercare il cliente, cercando di risolvere tutto rapidamente, facendo diventare sufficiente una telefonata, dedicandogli attenzione e assistenza. Tra i grandi limiti delle imprese, oggi, c’è l’appiattirsi su stereotipi, “Sono le idee che ci fanno uscire dal tunnel della crisi, dobbiamo imparare a giocare, sperimentare, rompere gli schemi. Noi l’abbiamo fatto utilizzando il tessuto sartoriale per le poltrone o inserendo piccoli Swarovski nei braccioli”. E tra le idee realizzate anche quella di lanciare una linea femminile per top manager, per garantire l’espressione della propria femminilità anche attraverso uno strumento di lavoro come la poltrona. “E’ uno strumento delicato e importante. – spiega Pappalardo – Quando arrivi a rappresentare un determinato ruolo, hai bisogno di trasmettere messaggi anche attraverso l’abbigliamento o l’arredamento. È per questo che ho bisogno di confrontarmi prima con i clienti, nel caso delle poltrone personalizzate, ne studio esigenze, modi di fare, piccole manie e cerco di tradurli in un pezzo unico”. Renderle tali è anche la matricola. Ogni poltrona, infatti, è numerata, cosa che ne favorisce la tracciabilità e ne facilita l’identificazione: “Un’idea nata proprio come conseguenza della personalizzazione delle poltrone stesse”. A poter vantare una poltrona “su misura” sono tanti personaggi noti, tanti uomini di impresa e delle istituzioni ma non solo. Tra questi: il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, l’economista, Giancarlo Elia Valori, il direttore del Denaro, AlfonsoRuffo, e quello del TG1,AugustoMinzolini. Ogni poltrona è impreziosita da qualche particolarità: un portaocchiali, uno specchietto, il portaborse con inciso il proprio nome, il portabiglietti da visita, una fondina portapistola. “Quando ci sono problemi – aggiunge Pappalardo – chiamano me. E’ successo, ad esempio, conAlessandro Pansa. Il suo staff mi chiamò alla terza sostituzione di poltrona dell’allora Prefetto. Morale della favola, oggi che riveste un nuovo incarico ha portato con sé il mio prodotto. Una bella soddisfazione”. Vip di Vittorio Pappalardo è stata anche il primo caso di studio all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nel corso di Comunicazione della Moda (tenuto dalla professoressa Elena Perrella) all’interno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione. Il corso analizza i casi imprenditoriali di successo degli ultimi anni partendo dalle strategie di comunicazione delle aziende “extra settore” che stanno vincendo le sfide della globalizzazione grazie all’utilizzo di strategie ben calibrate sul concept aziendale e sul relativo prodotto. Pappalardo, definito dalla stampa internazionale “il sarto delle poltrone su misura”, racconta che per spiegare ai ragazzi le strategie di comunicazione ha scelto di partire da casi importanti di aziende che mutuano le strategie e i tempi del mondo dell’abbigliamento ai settori degli accessori e del design. “In questo modo – racconta – attraverso le loro strategie si può comprendere meglio come le piccole e medie imprese possono imporsi sul mercato seguendo la scia dei grandi brand”. Per reggere ai ritmi intensi del lavoro, però, è necessaria una forte motivazione, che Vittorio Pappalardo trova nella sua famiglia, nella moglie e in sua figlia, che un giorno potrebbe seguire le orme paterne: “E’ fondamentale nel nostro ruolo di azienda perché ci incoraggia, ci garantisce la serenità necessaria per affrontare tutto e la spinta a fare. Percepiscono quanto stai facendo e ti incoraggiano”.
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